Evitare di perdere un esonero contributivo è possibile, ma richiede attenzione costante e un approccio consapevole nella gestione delle agevolazioni. Spesso le criticità non dipendono da errori gravi, ma da valutazioni frettolose o da una scarsa conoscenza delle condizioni specifiche previste dalla normativa.
Per prima cosa, è importante verificare con precisione che il lavoratore rientri nelle categorie per cui l’esonero è previsto e che l’azienda sia in possesso di tutti i requisiti richiesti. Questo passaggio preliminare, spesso sottovalutato, è fondamentale per evitare l’applicazione di incentivi a soggetti non idonei.
Allo stesso modo, deve essere verificata la regolarità contributiva dell’azienda: se l’azienda risulta irregolare al momento dell’evento agevolato, per esempio l’assunzione, l’agevolazione non spetta, anche se viene richiesta in un secondo tempo. Diverso è il caso in cui l’azienda sia regolare al momento dell’evento agevolato, ma in seguito incorra in un’irregolarità contributiva: in questa circostanza, l’agevolazione viene sospesa solo per i mesi in cui il DURC risulta non regolare, per poi riprendere automaticamente nei mesi successivi, una volta ripristinata la regolarità.
Se un’azienda ha avuto un DURC irregolare prima del 2025, perde il diritto agli incentivi per i soli mesi in cui è risultata irregolare.
In presenza di un piano di rientro con rateazione approvata da INPS, l’azienda è comunque considerata regolare ai fini del DURC. Lo stesso vale per le irregolarità verificatesi dopo il 2025, purché sanate entro i termini previsti: anche in questi casi, l’esonero può essere riconosciuto.
Un’ulteriore fonte di rischio è rappresentata dalle modifiche contrattuali e dai licenziamenti successivi all’assunzione incentivata. Ogni cambiamento – come una trasformazione del rapporto, una variazione dell’orario o la cessazione del contratto – va valutato con attenzione, poiché potrebbe incidere negativamente sulla validità dell’esonero. In particolare, alcune misure non possono essere mantenute se, nei sei mesi successivi all’assunzione, l’azienda ha effettuato licenziamenti per giustificato motivo oggettivo in mansioni analoghe.
Infine, è essenziale rispettare le scadenze per l’invio delle comunicazioni obbligatorie e conservare con cura tutta la documentazione a supporto dell’incentivo. Anche un ritardo nella trasmissione o un errore formale può compromettere il diritto all’agevolazione.
Una gestione attenta di questi aspetti riduce sensibilmente il rischio di revoca e consente all’azienda di accedere con maggiore sicurezza agli strumenti di riduzione del costo del lavoro.
Per questo motivo, affidarsi a strumenti e competenze specializzate può fare la differenza. EfficientamentoFacile offre un servizio dedicato che consente di verificare il rispetto dei requisiti,
monitorare l’andamento degli esoneri già attivi e prevenire eventuali irregolarità che potrebbero compromettere il beneficio.
Attraverso una piattaforma di controllo avanzata e l’affiancamento di consulenti esperti, è possibile ridurre i rischi e assicurare all’azienda un utilizzo consapevole e sicuro degli incentivi disponibili.