
Esonero contributivo: che cosa si intende
L’esonero contributivo è uno strumento previsto dalla normativa per incentivare determinate assunzioni o sostenere specifiche categorie di lavoratori. Ecco cosa si intende.
La regolarità del DURC è uno dei requisiti fondamentali che vengono richiesti dall’INPS quando le aziende vogliono accedere alle agevolazioni contributive.
Quando questo documento, però, risulta negativo non solo le aziende non possono più chiedere nuovi esoneri, ma anche quelli in corso vengono revocati.
Accade però che l’irregolarità del DURC non sia legata alle condizioni attuali dell’azienda, ma che possa derivare da un vecchio debito, che però ancora pesa sull’azienda e rischia di provocare un effetto domino sulle agevolazioni.
Per questo motivo, è importante capire che cos’è il DURC, in quali casi può risultare negativo e il suo effetto sugli esoneri contributivi.
Il DURC, il cui acronimo significa Documento Unico di Regolarità Contributiva, è un documento che l’azienda o il lavoratore autonomo utilizza per attestare la regolarità dei versamenti contributivi e assicurativi, propri e dei propri dipendenti, verso l’INPS, l’INAIL, e le Casse Edili.
Nato inizialmente per settori quali l’edilizia e gli appalti pubblici, il DURC è diventato obbligatorio anche per molte altre attività imprenditoriali. La finalità per la quale è stato concepito è quella di raggruppare la verifica contributiva in un solo atto, in modo tale che non siano necessari controlli separati presso i vari enti e ridurre così la burocrazia.
Un’impresa è tenuta a presentarlo quando sottoscrive un contratto per la fornitura di servizi con enti pubblici o privati, nonché quando intende beneficiare di agevolazioni.
Ci sono, però delle circostanze in cui il DURC risulta negativo, per esempio quando un imprenditore ha delle pendenze dovute alla sua situazione precedente. Se in precedenza ha avuto una attività da lavoratore autonomo per la quale non erano stati versati tutti i contributi, può succedere che l’INPS blocchi le agevolazioni inerenti all’attività in corso che, di per sé, sarebbe invece in regola.
Nel caso avesse iniziato a regolarizzare la sua situazione precedente pagando il debito, ci si aspetterebbe che potesse beneficiare degli sgravi o delle agevolazioni sui contributi che gli spettano per la sua nuova azienda. Invece, spesso l’INPS revoca le agevolazioni per un DURC negativo che pur deriva da un vecchio debito, per il quale talvolta ci si sta cercando di mettere in regola.
Il Decreto Ministeriale del 30 gennaio 2015 stabilisce che la verifica della regolarità contributiva deve essere effettuata in tempo reale, controllando i pagamenti fino all’ultimo giorno del secondo mese precedente. Questo significa che, quando un’azienda chiede benefici contributivi o sgravi, l’INPS verifica se sono stati versati tutti i contributi, non solo per i dipendenti, ma anche per eventuali lavoratori autonomi che operano nell’impresa.
In base alla Legge n. 296 del 2006, l’accesso a benefici normativi e contributivi è possibile solo se il datore di lavoro è in possesso di un DURC positivo. Tuttavia, se il DURC risulta negativo, non solo l’azienda non potrà richiedere nuovi sgravi, ma rischia anche di vedersi revocati quelli già assegnati.
In questo frangente si osserva una falla nell’applicazione della normativa: anche se la legge sembra indicare che le revoche dovrebbero essere limitate al presente, l’INPS applica un’interpretazione più restrittiva della normativa. Spesso estende questa revoca anche agli sgravi già ottenuti, creando una situazione di sproporzione e incertezza per le aziende, non solo perché il debito fa riferimento al passato ma perché spesso è di lieve entità e lo si sta già estinguendo.
Un altro aspetto della normativa di cui si dovrebbe tenere conto è la distinzione tra le diverse posizioni previdenziali. Le irregolarità contributive personali del titolare, come lavoratore autonomo, non dovrebbero influire sui benefici concessi per i contributi dovuti dai dipendenti. Infatti, la normativa prevede che solo la posizione collegata ai benefici contributivi (come il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti – FPLD) possa essere oggetto di revoca delle agevolazioni. Quindi, in teoria, un vecchio debito personale non dovrebbe influire sui benefici aziendali.
Nella pratica, però, spesso l’INPS collega queste posizioni, con ricadute negative sull’azienda.
Di fronte a un DURC negativo, è fondamentale intervenire tempestivamente. Regolarizzare la propria posizione contributiva può prevenire ulteriori problemi, ma è essenziale tenere sotto controllo sia la posizione contributiva aziendale che quella personale del titolare.
In alcuni casi, potrebbe essere utile consultare un’agenzia per il lavoro, come Prospettiva Lavoro che grazie alla partnership con lo Studio Legale Tirrito potrà assistervi prima che queste si trasformino in un effetto domino con ripercussioni economiche gravi.
Fonte:
Studio Legale Tirrito Revoca dei benefici contributivi con “effetto domino”.
L’esonero contributivo è uno strumento previsto dalla normativa per incentivare determinate assunzioni o sostenere specifiche categorie di lavoratori. Ecco cosa si intende.
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