Come ridurre il costo del personale con gli esoneri contributivi

Il costo del personale rappresenta una delle voci di spesa più significative per le imprese, influenzando spesso le decisioni di assunzione. Tra retribuzioni, oneri previdenziali e assicurativi, tredicesime mensilità, ferie maturate e trattamento di fine rapporto, il lavoro dipendente comporta un impegno finanziario continuo.

Tuttavia, il legislatore ha previsto degli strumenti specifici per mitigare il costo del lavoro: gli esoneri contributivi. Questi incentivi, al verificarsi di determinati requisiti, permettono di ridurre l’importo dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro.

Ridurre costi del lavoro - EfficientamentoFacile

Come ridurre i costi del personale: gli esoneri contributivi

Gli esoneri contributivi rappresentano un insieme di agevolazioni che consentono ai datori di lavoro di diminuire, parzialmente o totalmente, gli oneri previdenziali versati all’INPS per i propri dipendenti. Si tratta di agevolazioni che hanno l’obiettivo di incentivare determinate categorie di lavoratori o a supportare l’occupazione in aree economicamente svantaggiate.

Eccetto alcuni casi in cui gli incentivi prevedono un contributo una tantum, gli esoneri generano un risparmio sulle spese previdenziali. Possono essere totali o parziali, a seconda della misura prevista, e si applicano generalmente per un periodo definito, che può variare da 12 a 36 mesi o più, in base al tipo di agevolazione.

L’obiettivo è ridurre il costo del lavoro per l’impresa, senza limitare le tutele del lavoratore, che continua ad avere copertura contributiva piena. In alcuni casi, come con i contratti di apprendistato, l’abbassamento dei contributi vale anche per quelle a carico del dipendente. 

Riduzione costi del personale: gli esoneri contributivi attualmente disponibili

La normativa è in continua evoluzione tanto che non è sempre facile capire quali sono gli esoneri contributivi attivi. Le misure attive variano nel tempo in base alle disposizioni di legge, ma molte di esse vengono prorogate di anno in anno o rifinanziate attraverso le leggi di bilancio. Alcune sono strutturali, altre legate a contingenze economiche o obiettivi specifici.

Ecco alcune delle principali agevolazioni attualmente in vigore:

  • Esonero under 30: Introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 (art. 1, c. 100–105, L. 205/2017), questo incentivo riguarda l’assunzione a tempo indeterminato di giovani under 30 che non siano mai stati occupati con contratto stabile. Lo sgravio consiste in un esonero del 50% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, fino a un massimo di 3.000 euro annui per una durata massima di 36 mesi.
  • Incentivo donne: si tratta di uno sgravio strutturale previsto dalla Legge Fornero (L. 92/2012), tuttora attivo, rivolto all’assunzione di donne con almeno 50 anni disoccupate da oltre 12 mesi oppure residenti in aree svantaggiate, o ancora impiegate in settori a forte disparità occupazionale. L’agevolazione può variare in base alla tipologia di contratto e alla durata dell’assunzione.

Oltre a queste, esistono altre forme di incentivo, come quelli per le assunzioni di persone con disabilità, oppure incentivi locali, settoriali o temporanei.

Va considerato che esiste la possibilità che ci siano esoneri non più attivi ma che possono essere ancora rimborsati, in quanto alcuni esoneri non goduti possono essere recuperati entro cinque anni.

Quando e come applicare gli esoneri contributivi: i requisiti da rispettare

Non è sufficiente che il lavoratore rientri in una categoria agevolabile: per applicare lo sgravio, è necessario che tutti i requisiti normativi siano rispettati al momento dell’assunzione. Alcuni requisiti, inoltre, possono variare nel tempo a seguito delle modifiche legislative. E questo vale sia per il lavoratore che per l’impresa.

Requisiti del lavoratore

Il lavoratore deve rientrare nelle condizioni previste dalla singola misura, pertanto possono cambiare a seconda dell’esonero. Tra i requisiti più frequenti:

  • età anagrafica: per esempio, per avere diritto all’esonero under 36 è necessario che il lavoratore avesse meno di 36 anni al momento dell’assunzione.
  • stato occupazionale: per esempio, l’esonero under 36 è rivolto a lavoratori che in precedenza non avessero mai avuto contratti a tempo indeterminato, altri incentivi possono essere rivolti a persone disoccupate da almeno 6 o 12 mesi.
  • residenza in aree svantaggiate;
  • oppure caratteristiche personali (es. donna svantaggiata, persona con disabilità, etc).

Serve inoltre che il contratto sia compatibile con la misura: nella maggior parte dei casi, si richiede l’assunzione a tempo indeterminato o la trasformazione da contratto a termine.

Requisiti dell'azienda

Anche l’impresa deve trovarsi in una posizione conforme. Tra le condizioni più rilevanti:

  • regolarità contributiva (DURC): l’azienda deve essere in regola con i versamenti previdenziali e assicurativi;
  • assenza di licenziamenti nei sei mesi precedenti e nei sei mesi successivi in mansioni analoghe: alcune agevolazioni non si applicano se il lavoratore assunto sostituisce una figura precedentemente licenziata per giustificato motivo oggettivo;
  • incremento occupazionale: in alcuni casi, lo sgravio spetta solo se l’assunzione determina un effettivo aumento del numero medio di dipendenti;
  • assenza di cumulo con altri benefici: molti esoneri non sono compatibili con altre agevolazioni già applicate sullo stesso lavoratore o periodo.

Infine, va ricordato che anche un errore formale, come l’omissione o l’errata indicazione di un codice all’interno del flusso Uniemens, può impedire l’attivazione dell’esonero, anche se tutti i requisiti sostanziali erano presenti.

Sgravi non goduti: come recuperarli

Può capitare, anche in aziende strutturate, che uno sgravio contributivo non venga applicato sebbene l’azienda stessa ne abbia diritto. Le ragioni possono essere diverse: un errore nei codici del flusso Uniemens, la mancata conoscenza di una misura agevolativa attiva al momento dell’assunzione o la convinzione di non averne diritto.

Quando ciò accade, l’impresa versa i contributi in misura piena, rinunciando – talvolta inconsapevolmente – a un risparmio di cui avrebbe potuto beneficiare.
La buona notizia è che, in questi casi, il recupero è ancora possibile: la normativa consente di presentare richiesta per gli esoneri non goduti entro cinque anni dall’assunzione, a condizione che l’azienda dimostri il possesso dei requisiti previsti dalla misura originaria e a condizione che l’incentivo lo permetta.

Per affrontare questa verifica in modo strutturato, sono stati creati dei servizi dedicati. EfficientamentoFacile, sviluppato da Prospettiva Lavoro, mette a disposizione un software per l’analisi tecnica della situazione aziendale e la competenza di un team specializzato. Il sistema è in grado di ricostruire la posizione contributiva, individuare eventuali sgravi non applicati, calcolare l’importo recuperabile e guidare l’azienda nella predisposizione della pratica da presentare all’INPS. Il tutto con una formula a esito: nessun costo anticipato, ma solo una percentuale sul rimborso e sul risparmio futuro.

Mettere ordine nella situazione contributiva pregressa può essere una strada semplice e concreta per recuperare esoneri non goduti e risparmiare sui contributi futuri.

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